Cronaca

Giovanni Astorino, l’avventura di un petilino al Polo Sud

Ci sono 15.699 km di distanza tra il suo paese natale ed il Polo Sud. Ad indicarlo è il ‘totem’ che è stato installato con i segnali che indicano le città da cui provengono gli ‘abitanti’ della base italiana in Antardide ‘Mario Zucchelli’. Tra le decine di indicazioni c’è anche quella di Petilia Policastro perché tra i membri della spedizione al Polo Sud c’è anche un petilino. E’ Giovanni Astorino, 49 anni, alla sua ottava missione in Antardide. Ma cosa ci fa un petilino al Polo Sud? “A me piacciono le avventure – dice Astorino in una videochiamata con il Crotonese qualche giorno prima della ripartenza verso l’Italia – e qualche anno fa mi è stato indicata la possibilità di fare questa esperienza. Ho inviato il curriculum all’Enea e sono stato reclutato. Ho fatto due settimane di addestramento al Brasimone e sul Monte Bianco e poi sono arrivato alla base italiana in Antartide per la 29 missione. Da allora ho fatto otto di missioni”. La base ‘Zucchelli’ fa parte del Programma nazionale di ricerche in Antartide finanziato dal Ministero dell’università e ricerca e coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche per le attività scientifiche, e dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile per l’attuazione operativa delle spedizioni. “Sono arrivato qui il 3 novembre scorso. Sono i mesi più caldi al Polo Sud e quelli che permettono di lavorare. Stare qui dà un’emozione incredibile. Penso a volte che sto calpestando un suolo che mai nessun essere umano ha percorso prima”. Astorino mostra con orgoglio il suo ottavo certificato che attesta che ha attraversato il 60 parallelo, il Polo Sud. “Mi ritengo fortunato perché so di essere uno dei pochi a poter vedere questo posto meraviglioso”. (foto giovanni astorino @PNRA)Leggi l’articolo completo  su il Crotonese del 26 gennaio: trovi il giornale in edicola o in edizione digitale