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Serie C, un Crotone involuto e spuntato colleziona il terzo pareggio consecutivo a Picerno

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FABIO FIORE
La contabilità che registra un altro impercettibile passettino, in linea con la tendenza involutiva delle ultime settimane, insufficiente però per annaffiare quelle ambizioni finalizzate ad irrobustire la postazione che dà diritto agli spareggi promozione. Nel duello d’alta quota di Picerno si concretizza un pareggio sciapo, il terzo di fila dopo quello con Sorrento e Benevento. Simile per prestazioni ed effetti, con l’inedito di una seconda esibizione all’asciutto, inedito per il miglior attacco della categoria, manifesto però del momento decisamente poco accattivante della stagione dei rossoblù, alla quinta uscita senza vittorie e con un rendimento decisamente in controtendenza con quello che aveva spinto i rossoblù a -6 dalla vetta e in pieno slancio. Da allora quattro pareggi e uno scivolone, troppo poco per una squadra che sembrava in pieno slancio e tornata sulla terra con la quota playoff tutta da conquistare. Di contro una rivale in grande spolvero, seconda della fila e disinnescata con buona personalità, anche se alla fine qualche concessione, seppure minima, ha orientato gli equilibri, rimasti comunque su una bilancia equa.
scelte e partita
La lista degli indisponibili ha raggiunto quote avvicinabili a quella compilata dalla famiglia per lo spesone di fine settimana. Un elenco lungo e ormai abituale per Zauli, che rispetto al recente passato può però confidare sulle risorse ’invernali’ arrivate in soccorso. Ma il quadro delle defezioni è davvero ampio, e l’ultimo della lista è stato Tumminello, uscito anzitempo contro il Benevento e oggetto di valutazione da parte dello staff sanitario. Con lui fuori dalla comitiva che ha raggiunto Picerno anche Felippe, Vinicius, Stronati, Altobelli e D’Errico. Assenze pesanti, alcune ormai classiche e altre new entry, compensate da alcuni rientri importanti, tra i quali Loiacono, di ritorno dalla squalifica, e Gigliotti, che ha smaltito del tutto il guaio fisico che lo ha tenuto fuori nelle ultime settimane.
l’undici iniziale
In difesa davanti a Dini hanno trovato posto dall’inizio Rispoli e Loiacono ’braccetti’ con Gigliotti al centro. In mezzo al campo Zanellato è affiancato da D’Ursi e D’Angelo con Tribuzzi e Giron ad operare sugli esterni. In attacco accanto a Gomez è Comi a rilevare spazi e compiti solitamente affidati a Tumminello.
L’impatto delle due squadre con la partita è reciprocamente guardingo. Si temono, rispettano, conoscono. E l’avvio è un confronto a scacchi, con il Crotone che non disdegna di mettere il becco fuori lavorando sugli esterni, senza distinzioni. Ma le intenzioni non vengono assecondate dalla esecuzioni visto che gli uomini di Zauli raramente riescono a procurare brividi in area lucana, limitandosi a transitare nelle zone limitrofe dell’area non trovando lo spunto per affondare la giocata. 
poche emozioni
Anche sul versante opposto le azioni latitano anche se il Picerno, soprattutto con il passare dei minuti, trova tracce di gioco e spazi più rilevanti, mettendo anche in un paio di circostanze Dini nella condizione di doversi esibire, mostrandosi pronto e reattivo. Soprattutto sulla conclusione balistica di Murano che dal limite dell’area disegna una traiettoria velenosa che il portiere rossoblù neutralizza spedendo in corner. Nel complesso è il Picerno a creare gli unici presupposti, ma comunque gestibili, di un primo tempo combattuto ma senza squilli e sussulti, caratterizzato dal rispetto vicendevole delle due squadre che non riescono a superarsi nonostante il lodevole intento. E con lo ‘zero’ relativo alla casella dei tiri nello specchio del Crotone che stride con la palma di migliore attacco del torneo. 
qualche sussulto
Il canovaccio del secondo tempo registra a grandi linee le stesse trame. Con il ritmo che però guadagna qualche frequenza in più e le azioni che prendono forma e vigore. Dalla produzione quasi nulla dei rossoblù sbuca la prima con Zanellato che svetta più in alto di tutti su un traversone di Giron costringendo il portiere lucano ad un intervento di rilievo. Un sussulto che anima il Crotone, ora più propositivo, ma sul cambio di gioco Dini deve opporsi ancora una volta ad una conclusione improvvisa e angolata di Murano, infilatosi nel cuore della difesa ma stoppato dall’estremo difensore pitagorico, che gli concede soltanto l’angolo. I brividi ora fioccano e stavolta Dini si aggrappa alle preghiere quando Ceccarelli da due passi in acrobazia non trova lo specchio e manda in curva. Dini sale ancora in cattedra quando d’istinto si oppone ad una violenta conclusione di Albadoro dalla distanza, recuperando la posizione e deviando in corner nonostante una spalla ballerina che aveva già richiamato l’intervento dei sanitari. Intanto Zauli leva nel giro di pochi minuti le due punte inserendo prima Vitale per Comi e poi Kostadinov per Gomez. Aggiungendo nel mischione Bruzzaniti per D’Angelo. Non serve per smuovere un andazzo indirizzato verso il pareggio, il terzo consecutivo, secondo senza incassare reti ma neppure all’attivo. Uno appena nelle ultime tre uscite. Ancora troppo poco per ristabilire quelle coordinare disperse sul più bello.

PICERNO 0
CROTONE 0

PICERNO: Merelli; Albertini, Biasiol, Cadili, Guerra; Gallo, Pitarresi (40’st Ciro); Graziani (18’st Ceccarelli), Santarcangelo (18’st Albadoro), Esposito E., Murano. A disp.: Esposito A., Summa, Pagliai, Allegretto, Maiorino, Petito, Savarese, Novella, D’Agostino. All. Longo
CROTONE: Dini; Rispoli, Loiacono, Gigliotti, Giron; Tribuzzi, Zanellato, D’Ursi (44’st Cantisani); D’Angelo (31’st Bruzzaniti); Comi (18’st Vitale), Gomez (31’st Kostadinov). A disp.: D’Alterio, Valentini, Leo, Bove, Battistini, Crialese, Costa. All. Zauli
ARBITRO: Costanza di Agrigento
AMMONITI: Albertini (P), Zanellato (C), Loiacono (C), Esposito E. (P), Ceccarelli (P)