Tavolo prefettizio

Abramo CC ha i giorni contati, i sindacati: salvare dipendenti con clausola sociale

La proposta avanzata al tavolo convocato dal prefetto di Catanzaro: a rischio 1.000 posti di lavoro

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Basta false promesse e acrobazie politiche: l’unico modo per salvare i 1.000 dipendenti della Abramo CC è riassegnare la commessa Tim ad un’azienda solida, togliendola definitivamente all’azienda che è in Amministrazione Straordinaria e successivamente ragionare di progetti formativi di riqualificazione.
Questo è quanto hanno chiesto le Segreterie Confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e le Segreterie Regionali di Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil e Ugl Telecomunicazioni nonché le Rsu di Abramo Customer Care al tavolo convocato dal prefetto di Catanzaro sulla vertenza Abramo CC.
Una convocazione rapida ottenuta dal Prefetto di Catanzaro (competente per territorio visto che la Abramo ha sede legale nel capoluogo) dopo la richiesta di sindacati e Comune e Provincia di Crotone nel cui territorio la Abramo CC ha maggiore incidenza occupazionale avendo  la sede operativa principale. La convocazione si è resa necessaria in vista delle imminenti scadenze delle commesse (30 giugno) e dell’amministrazione straordinaria (8 agosto) che, scrivono i sindacati “sono due spade di Damocle che pendono sulle teste di 1000 famiglie calabresi”.

La proposta dei sindacati

All’incontro svolto il 29 maggio  erano presenti, oltre al prefetto Enrico Ricci, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, l’assessore al Lavoro della Regione Calabria Giovanni Calabrese.
Come si ricorderà la Regione Calabria, tramite il governatore Occhiuto, per evitare proteste che potessero rovinare il Capodanno Rai a Crotone, aveva annunciato la possibilità di utilizzare le professionalità della Abramo Cc nei progetti di digitalizzazione regionale.
Dopo 5 mesi i sindacati hanno “rimarcato al Prefetto ed alla Regione Calabria che i progetti di riqualificazione di cui si è discusso non sono attuabili nel breve/medio periodo, quindi è necessario trovare una soluzione differente per mettere in sicurezza i lavoratori per poi eventualmente concentrarsi nello sviluppo delle ulteriori opportunità che la Regione dice di voler attuare”.

Tavolo ministeriale

La soluzione, per le organizzazioni sindacali è una sola: la clausola sociale. “Bisognerebbe riassegnare la commessa ad un’azienda solida – scrivono Cil, Cisl, Uil e Ugl – togliendola definitivamente ad Abramo C.C in Amministrazione Straordinaria e successivamente ragionare di progetti formativi di riqualificazione. Per fare questo è fondamentale la convocazione del tavolo di crisi ministeriale specifico per la vertenza Abramo Customer Care che tramite segreterie nazionali abbiamo richiesto, per richiamare Tim alla propria responsabilità sociale che gli deriva anche dal fatto di essere un’azienda partecipata dello Stato e che è presente in numerose strutture e commesse pubbliche”. Dalla nota dei sindacati si evince che “sia il Presidente Occhiuto che il Prefetto si sono impegnati ad attivare tutti i canali istituzionali disponibili affinché la convocazione avvenga nel più breve tempo possibile”.
I sindacati hanno annunciato che nelle prossime ore verranno convocate le assemblee in tutti i siti produttivi della Abramo CC per definire con i lavoratori il percorso di mobilitazione e protesta da mettere in campo già dai prossimi giorni”.
Il tavolo verrà riconvocato non appena si avranno novità da parte del Ministero.

Voce e Ferrari soddisfatti

Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ed il presidente della Provincia, Sergio Ferrari, in una nota congiunta hanno espresso la loro soddisfazione per la costituzione del tavolo prefettizio: “La sua istituzione era stata fortemente voluta a seguito del Consiglio Comunale aperto che si è tenuto nei giorni scorsi al quale aveva partecipato anche una folta delegazione dei lavoratori. Seguiremo, sempre al fianco dei lavoratori, l’evolversi della vertenza la cui risoluzione è fondamentale per il futuro di migliaia di famiglie”.

 

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