CROTONE – La vertenza Abramo CC non è una vertenza che tocca solo i quasi 600 dipendenti e le loro famiglie, ma coinvolge tutta la provincia crotonese. L’impatto economico a seguito di un malaugurato esito negativo della vertenza sarebbe devastante e produrrebbe un nuovo esodo e una contrazione economica su una realtà già poverissima.
Per questo da lunedì, ed anche nei prossimi giorni, i dipendenti della Abramo CC saranno in piazza della Resistenza, davanti al Comune di Crotone, per spiegare ai cittadini la situazione che stanno vivendo e chiedere il loro aiuto: consegnare la tessera elettorale perché, hanno scritto nel loro appello “uomini e donne senza lavoro sono senza dignità e senza futuro, e quindi privi di reale cittadinanza”.
La raccolta delle tessere elettorali, in vista delle Europee, serve a ribadire quanto il problema occupazione preoccupa la comunità.
Problema che dovrebbe anche preoccupare le associazioni di categoria ed i tanti comitati che nascono di continuo in città. I dipendenti Abramo CC hanno confessato di sentirsi soli, senza appoggio da quella parte della provincia che rappresenta l’economia e che dovrebbe essere la prima ad interessarsi di un eventuale licenziamento in blocco di quasi seicento persone. Alcuni commercianti, a dire il vero, hanno espresso solidarietà e sostegno a chi sta protestando. Ma non basta. “Questa lotta ci deve vedere uniti, vi chiediamo di essere con noi!” è l’appello dei dipendenti che anche martedì 4 giugno proseguiranno la raccolta delle tessere elettorali.
Per vincere, per dimostrare al governo ed a Tim che le loro scelte rischiano di uccidere il territorio, c’è bisogno di dimostrare unità e consegnare al prefetto di Crotone il più alto numero di tessere elettorali.
“Invitiamo tutti, cittadini, associazioni di categoria, comitati, chiunque ha a cuore il futuro del territorio a stare con noi in questa lotta. Rimettiamo nelle mani del Prefetto e quindi dello Stato il nostro diritto/dovere di cittadini, perché sentiamo di esserne stati già di fatto privati” conclude l’appello.