Il bilancio dei carabinieri

Festa dell’Arma a Crotone, il colonnello Giovinazzo: in questa provincia le cose stanno cambiando fotogallery

Le celebrazioni per i 210 anni dell'istituzione dell'Arma dei carabinieri si sono svolte in piazza Duomo alla presenza delle autorità e di tanti cittadini

festa dei carabinieri 2024

CROTONE – “In questa provincia le cose stanno cambiando sia grazie al lavoro delle forze di polizia  e delle istituzioni ma anche dei cittadini”. Lo ha detto il colonnello Raffaele Giovinazzo, comandante provinciale dei carabinieri nel corso del suo intervento alla festa per i 210 anni dell’Arma che si è tenuta il 5 giugno in piazza Duomo. Giovinazzo ha sottolineato il lavoro di prevenzione svolto dai carabinieri attraverso “un’attiva e concreta presenza in chiave preventiva in 25 comuni su 27 della provincia, con un incremento dei servizi esterni dei Reparti dell’Arma pari al 91% con 11.918 servizi. È un’attività silente, difficilmente misurabile, non osservabile nella sua piena dimensione. Un’azione certosina che quasi sempre non affiora all’onore delle cronache, ma i cui effetti si riverberano immediatamente sul piano della sicurezza percepita dal cittadino”.
Il lavoro portato avanti negli ultimi dodici mesi dall’Arma – ha spiegato il comandante – “è stato principalmente finalizzato a rendere maggiormente flessibile ed efficace il dispositivo di controllo del territorio: l’Arma opera in questa provincia con 3 Compagnie, 1 Tenenza e 21 Stazioni. Questi Reparti sono gli unici presidi di polizia in ben 25 Comuni sui 27 della nostra provincia e rappresentano fisicamente la presenza diffusa e forte dello Stato”.

Perseguiti 3.400 delitti

Questa presenza spiega l’ampiezza dell’attività: “nell’ultimo anno – ha detto Giovinazzo – il Comando Provinciale di Crotone ha perseguito 3.400 delitti, che corrispondono al 72% delle denunce complessivamente presentate a tutti i reparti e uffici delle Forze di polizia operanti in questa provincia. Inoltre, i Reparti Carabinieri hanno proceduto per circa il 93% del totale dei delitti scoperti, deferendo 1.230 persone e traendone in arresto ulteriori 380, con un incremento del 30% rispetto ad analogo periodo dell’anno precedente”.
Diverse anche le attività che l’Arma di Crotone ha condotto contro la criminalità organizzata. Il comandante Giovinazzo ha ricordato le operazioni: “Ultimo atto” che ha portato all’arresto di 31 affiliati al Locale di Ndrangheta di Cirò; “White Pen” con l’arresto di 6 affiliati al Locale di ‘Ndrangheta di Petilia Policastro; “Meltemi” con l’arresto di 9 soggetti affiliati al Locale di Ndrangheta di Isola di Capo Rizzuto; “Glicine-Acheronte” che, nel mese di giugno 2023, ha portato all’arresto di 43 soggetti ritenuti intranei al Locale di Ndrangheta di Papanice.

Giovinazzo ha ribadito che “il contrasto alla criminalità organizzata travalica l’aspetto prettamente giudiziario per assurgere a problematica sociale di particolare serietà, dal momento che coinvolge anche larghi strati delle giovani generazioni, come documentato dalle più recenti attività investigative. La risposta, quindi, non può e non deve limitarsi all’azione repressiva ma deve necessariamente aprirsi alla fattiva opera delle Istituzioni tutte e della società civile in un approccio sinergico. Occorre rafforzare gli interventi anche sul tessuto sociale operando a più livelli, culturale, etico-comportamentale, economico, in modo da far crescere nelle vittime la voglia di affrancarsi dall’assoggettamento e dall’omertà, denunciando sempre e comunque. Si tratta di accompagnare chi denuncia lungo un definitivo percorso di legalità, così da avviare un circuito virtuoso che permetta di recidere più o meno silenti forme di adesione alla sub-cultura mafiosa”.

Rinascimento del territorio

Il comandante provinciale dei Carabinieri di Crotone, ha parlato di “un rinascimento culturale che si basano sulla piena consapevolezza che in questa provincia le cose stanno cambiando. Il processo è aiutato sia dalle istituzioni che dai presidi sociali, economici e culturali: dagli Enti locali agli istituti religiosi, dalle associazioni di categoria al mondo del volontariato, sino ad arrivare al ruolo che ogni cittadino può esercitare nella quotidianità, sentendosi veramente parte di un unico fronte in cui Istituzioni e società civile dialogano ed interagiscono per il raggiungimento di un obiettivo comune, ossia quello di abbattere ogni forma di oppressione all’esercizio della libertà e dei diritti”.

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