Protesta

Abramo CC, spedite al Prefetto di Crotone le schede elettorali, i dipendenti: non meritate il nostro voto

L'iniziativa come forma di protesta contro il silenzio sulla vicenda occupazionale che coinvolge mille dipendenti in tutta la Calabria

CROTONE – “Un gesto estremo per evidenziare la nostra profonda frustrazione ed il senso di abbandono che proviamo di fronte all’inerzia delle istituzioni”. Così hanno scritto i lavoratori della Abramo Cc nella lettera inviata al Prefetto di Crotone per accompagnare il plico nel quale hanno spedito, tramite raccomandata, le schede elettorali raccolte in questi giorni come forma di protesta contro il silenzio sulla loro vicenda. Sono circa 200 le schede elettorali annullate e inviate al prefetto: non tantissime, a dire il vero, rispetto al numero dei dipendenti Abramo CC coinvolti a Crotone.
Sicuramente a dare significato a questa protesta è la lettera inserita nella busta che testimonia il senso di abbandono: “I lavoratori della Abramo customer care spa, sostenuti da numerosi cittadini di Crotone, consegnano le loro schede elettorali in segno di protesta per il silenzio attorno alla loro situazione che va avanti ormai da anni e si trova alle battute finali. Chi non ha a cuore il futuro di ogni cittadino italiano non merita il nostro voto”.

In effetti, la situazione precaria della Abramo CC è conosciuta ormai da almeno due anni – da quanto l’azienda Abramo CC è stata sottoposta all’amministrazione straordinaria. Due anni durante i quali si è pensato troppo al risultato immediato e non al rilancio su lungo periodo dell’azienda o ad una soluzione strutturale. Complici anche le disattenzioni governative, precedenti ed attuali, che non hanno mai dato peso ad una vertenza che interessava oltre 1.000 lavoratori del Sud Italia. Ora siamo alle resa dei conti.
Il 30 giugno scade la proroga della commessa Tim con la quale si è trovato un contentino temporaneo per 1.000 dipendenti. Da giorno 1 luglio saranno tutti senza lavoro se non accade qualcosa al Ministero delle Imprese che ha annunciato un tavolo di crisi dopo le elezioni europee.
Nel frattempo si è scoperto che da marzo sono iniziate le manovre per la cessione di un ramo d’azienda di Abramo CC: quello rimasto con la commessa Tim che occupa 347 persone. La cessione, autorizzata dal Ministero delle imprese, però non prevede l’assunzione di tutti e questo non piace a dipendenti e sindacati.