Ricordo

Dopo 41 anni i ragazzi del collegio tornano a Torretta per omaggiare il prete che gli ha salvato la vita

Bruno Pace e Salvatore Castagnino negli anni 80 furono ospitati nel collegio diocesano a Torretta dove hanno trovato un parroco, don Gennaro Cosentino, che li ha messi sulla giusta strada

CRUCOLI TORRETTA – “Don Gennaro per noi è stato il papà che non abbiamo mai avuto. È stato il parroco che ci ha salvato la vita”.
Bruno Pace e Salvatore Castagnino sono due cinquantenni di Petilia Policastro che non si vergognano di piangere dall’emozione quando parlano di don Gennaro Cosentino, parroco di Crucoli Torretta che nel 1983 ebbe l’idea, con l’appoggio dell’allora vescovo Giuseppe Agostino, di realizzare un collegio dove ospitare i ragazzi che venivano da esperienze difficili: orfani, bambini di famiglie in difficoltà economica o con problemi.
Dopo 41 anni, Bruno e Salvatore, domenica 16 giugno 2024 sono tornati a Torretta per mettere una targa in ricordo del prete che ha dato loro una opportunità.
Avevano poco più di 10 anni quando arrivarono da Petilia Policastro al collegio di don Gennaro dove sono rimasti nove anni frequentando le scuole fino alla media. Erano i ragazzi del collegio, 44 in tutto che per circa 10 anni ha funzionato a Torretta aiutando bambini del circondario.
“Don Gennaro ci diceva sempre che ci aveva dato l’educazione – raccontano all’unisono Bruno e Salvatore -, ma era la nostra testa che doveva farci andare avanti o altrimenti c’erano solo due strade: o il carcere o la morte. Quelli erano gli anni più brutti della nostra vita ma don Gennaro li ha fatti diventare i più importanti dandoci tanti insegnamenti”.
Bruno e Salvatore sono ragazzi che il prete ha tolto dalla strada, che ha fatto studiare per indirizzarli sulla giusta via. Un lavoro silenzioso, poco appariscente, ma fondamentale dal punto di vista sociale.

Bruno Pace e Salvatore Castagnino

Oggi Bruno Pace, sposato e padre di un figlio, vive a Melegnano, hinterland milanese, dove ha un’impresa edile con otto dipendenti; Salvatore Castagnino è uno dei responsabili del servizio di nettezza urbana di Petilia Policastro ed è sposato e padre di due figli.
“Siamo debitori nei suoi confronti perché è grazie a don Gennaro se quei 44 ragazzi del collegio del 1983 ce l’hanno fatta. Io sento tanti ragazzi di Torretta e da alcuni anni avevo espresso questa volontà di dedicare un ricordo a don Gennaro per quello che ha fatto. Una ragazza che per me è come una sorella mi ha detto: fallo non aspettare. Così siamo venuti a Torretta a mettere alla casa canonica una targa con la quale ringraziamo don Gennaro per averci fatto diventare gli uomini che siamo”.
Bruno e Salvatore hanno ricordato gli altri compagni di collegio: “c’è chi è entrato nel mondo della moda, chi ha una palestra, chi fa chimica. Con noi al collegio – aggiunge Bruno Pace – c’era anche Pierantonio Petrocca, di Petilia: ad inizio anno è deceduto in un incidente stradale in Friuli al suo primo giorno di lavoro: per evitare di investire un’ambulanza che aveva fatto un sorpasso si è sacrificato lui”.

L’inaugurazione della targa è avvenuta dopo la messa durante la quale il parroco di Torretta, don Franco Lonetti, ha ringraziato don Gennaro per il lavoro che ha fatto con quei ragazzi in un periodo difficile. A fine cerimonia in chiesa è intervenuto anche il sindaco di Crucoli, Cataldo Librandi, ha raccontato di aver avuto come compagni di classe diversi ragazzi del collegio sottolineando anche come la comunità negli anni 80 aveva accolto quei giovani: “Eravamo come fratelli con questi ragazzi che erano al collegio – a detto Librandi – ed oggi rivederli dopo 40 anni tornare per ringraziare è bellissimo. Tanti di loro hanno raggiunto obiettivi. Sarete sempre benvenuti nel nostro comune”.
Bruno e Salvatore hanno colto il momento chiedendo al primo cittadino di avviare l’iter per intitolare a don Gennaro Cosentino una strada.