Comune di crotone

Cimitero, una stele per il custode che donava le rose a Gissing

La guardia civica di fine 800 che intratteneva lunghi dialoghi con lo scrittore inglese. La delibera comunale approvata su proposta dell'assessore Corigliano

Generico giugno 2024
A sinistra lo scrittore inglese George Gissing, a destra Giulio Marino in una foto tratta da it.wikipedia.org

CROTONE – “Un esempio di cittadino e lavoratore esemplare di cui è doveroso tramandare la figura”. L’amministrazione comunale installerà una stele nei pressi del cimitero cittadino in memoria di Giulio Marino, la guardia civica di Crotone citata da George Gissing  in ‘Sulla riva dello Ionio’, il diario di viaggio dello scrittore inglese sulla sua visita in Calabria alla fine dell’800. Lo comunica l’assessore alla Cultura Nicola Corigliano, che ha proposto la delibera poi licenziata dalla Giunta comunale con il parere della Commissione toponomastica.

Marino accudiva anche al camposanto di viale Gramsci. La sua figura colpì molto Gissing che intrecciò un lungo dialogo con lui riservandogli poi nel romanzo parole di profonda ammirazione. Prima di svolgere quel compito, la guardia civica era stata al servizio di un nobile della città, con il quale aveva viaggiato molto in Europa. Lo scrittore vittoriano (Wakefield 1857 – Ispour 1903) ne sottolinea la gentilezza, la bontà e la disponibilità, oltre alla cura con la quale accudiva ai giardini del cimitero, dai quali provenivano le rose profumate di cui lo omaggiava.

E’ stato questo senso di ospitalità, che connota il sentimento di accoglienza dei crotonesi che si è tramandato fino a giorni nostri, a colpire Gissing che ne sottolinea l’impegno civico e il senso di appartenenza, al di là dell’obbligo lavorativo. Per questo motivo, “a questa figura di gentiluomo crotonese, raccogliendo le istanze di numerosi cittadini, del mondo dell’associazionismo culturale ed in particolare di Italia Nostra – spiega Corigliano – abbiamo ritenuto doveroso prevedere l’installazione di una stele davanti al cimitero cittadino, all’interno del quale è possibile ancora trovare la tomba della moglie di Marino, Maria Francesca Scalise”.