In corso messina

Orrore a Crotone: gatto torturato, ucciso ed appeso a cassonetto della spazzatura

L'animale è stato rinvenuto in corso Messina, sul posto gli agenti della polizia locale. Si spera nella videosorveglianza

Gatto bruciato

CROTONE – Barbari. Ignoranti trogloditi. Aggiungete voi tutti gli epiteti possibili per i responsabili di un atto che macchia tutta la città. Perché non ci sono parole per descrivere le persone che, in corso Messina, hanno ucciso – dopo averlo probabilmente torturato selvaggiamente – un gatto il cui cadavere è stato messo in una busta ed appeso ad un cassonetto della raccolta differenziata.
Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale che, si spera, anche con l’ausilio delle telecamere della videosorveglianza pubblica e di quelle private, possa assicurare alla giustizia i responsabili di un atroce delitto. Il gatto, secondo il veterinario dell’Asp intervenuto, sarebbe stato stato ucciso 5 giorni fa: da verificare alcuni segni di avvelenamento e di varie sevizie. Resta da comprendere quando il cadavere del gatto è stato appeso messo in una busta  al cassonetto della raccolta della carta anche perché il cassonetto viene svuotato regolarmente.
L’animale dovrebbe fare parte di una colonia protetta che si trova nell’ex dispensario Asp dove sono in corso operazioni di pulizia.
Quanto accaduto nel pomeriggio di giovedì 11 luglio fa il paio con l’abbandono delle esche velenose avvenuto appena cinque giorni prima, il 6 luglio quando – poco distante da corso Messina – all’ingresso della villa comunale dal lato ‘lavatoio’ – erano state trovate abbandonate decine di esche velenose usate solitamente come topicida per la derattizzazione.
Per quella vicenda è stata presentata una denuncia presso la questura di Crotone. Ci auguriamo che la Procura della Repubblica di Crotone faccia scattare tutti gli accertamenti per individuare i responsabili dei due fatti che, non è escluso, possano essere gli stessi.
Ricordiamo che la legge punisce chi uccide o maltratta animali: in particolare l’articolo 544 bis del codice penale prevede che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni; l’articolo 544 ter invece recita: chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione (da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro).

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