Il caso

Attivista curda in carcere, Laghi: è psicologicamente provata, inviatele messaggi di sostegno

La giovane è rinchiusa nel carcere di Reggio Calabria: dopo il rigetto della richiesta di domiciliari si era messa a piangere un aula

Maysoon Majidi

Inviare a Maysoon Majidi messaggi di sostegno e di solidarietà anche in vista del compleanno. E’ quello che chiede di fare per l’attivista curda il consigliere regionale Ferdinando Laghi all’indomani dell’udienza che ha visto il rigetto della richiesta di modifica della misura cautelare, dal carcere ai domiciliari. Maysoon,  attrice e regista curda iraniana di 27 anni, attivista per i diritti delle donne in Iran, è fuggita dal suo Paese perché perseguitata dal regime ultraconservatore degli ayatollah.
In Iran le donne curde subiscono una doppia oppressione, in quanto curde e in quanto donne.
A dicembre è partita imbarcandosi da Izmir ed arrivando in Calabria alla vigilia di Capodanno dove è stata arrestata dalla Guardia di Finanza di Crotone per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
La giovane regista ed attrice curda ha sempre rigettato le accuse mosse sulla base di solo due testimonianze dei 77 migranti che erano a bordo dell’imbarcazione approdata a Gabella il 31 dicembre 2023. Accuse che gli stessi migranti hanno smentito sostenendo che le loro parole erano state tradotte male. Tuttavia l’autorità italiana si è persa i due testimoni (andati nel frattempo in Inghilterra e Germania) e non è riuscita più a reperirli. Cosa che hanno invece fatto sia la difesa che i giornalisti de Le Iene.
La giovane curda in udienza ha provato a contestare attraverso dichiarazioni spontanee per ribadire la sua innocenza ed evidenziare un probabile scambio di persona mostrando alcune immagini estrapolate da un video girato da uno dei migranti che erano sulla barca.
Tuttavia, considerato che l’istanza di richiesta dei domiciliari al posto del carcere, presentata dall’avvocato Giancarlo Liberati,  è risultata nuovamente non apportare novità al quadro indiziario, il presidente del collegio penale del Tribunale di Crotone, ha dovuto rigettarla.
Venerdì 26 luglio il consigliere Laghi, che era presente anche alla prima udienza del processo svoltasi il 24 luglio, è tornato a fare visita a Maysoon in carcere  a Reggio Calabria trovandola “ancora una volta provata dal punto di vista psicologico”.
“E’ per questo – dice Laghi, che è anche medico – che, in vista del suo compleanno il 29 luglio, ma anche in seguito, esorto ad inviarle dei messaggi di sostegno, delle cartoline o delle lettere che possano farle sentire vicinanza e calore umano. In questo momento Maysoon non deve essere lasciata sola: è per questo che, oltre alla vicinanza di chi può andare a trovarla, chiediamo a chiunque voglia farlo di spedirle una cartolina, una lettera o una testimonianza di solidarietà al seguente indirizzo: Maysoon Majidi presso Casa Circondariale Panzera di Reggio Calabria, Via del Carcere Nuovo – 15, 89133 Reggio Calabria. Sicuramente è qualcosa che possiamo fare per lei, per il suo compleanno ma anche dopo, per farle sentire concretamente la nostra vicinanza”.