Krimisound 2024

L’Arena Saracena applaude De Gregori nonostante una scaletta poco coinvolgente fotogallery

Il 'Principe' in questo tour estivo propone i brani meno conosciuti della sua enorme produzione e non sempre riesce a coinvolgere il pubblico

Francesco De Gregori in concerto a Cirò Marina

CIRO’ MARINA – Un concerto essenziale, di grande musica, con il principe della canzone italiana, Francesco De Gregori, che si è esibito davanti a quasi mille persone in un luogo magico come i mercati saraceni di Punta Alice.  Quasi due ore di concerto durante i quali De Gregori ha scompaginato le carte lasciando deluso chi attendeva di ascoltare i suoi grandi successi. Il cantautore romano, invece, ha proposto una scaletta composta per la maggior parte di brani meno conosciuti al grande pubblico e noti soprattutto ai suoi fans.
Per carità brani di altissima qualità ed intensità emotiva come ‘I Matti’ o ‘Numeri da scaricare’, ‘La Casa di Hilde’, ma anche brani di nicchia come ‘Lettera da un cosmodromo messicano’, una poesia in musica del 1988, con cui apre la serata.
Una scelta che non paga subito. De Gregori può permetterselo dopo una carriera così lunga e importante, ma a causa di questa ‘novità’ come l’ha definita lui stesso, non è riuscito a coinvolgere subito la gran parte degli spettatori (neppure coloro che avevano pagato quasi 90 euro di biglietto) che si aspettavano di poter cantare, ad esempio, ‘Alice’, ‘Pablo’, ‘La valigia dell’attore’, ‘Titanic’, ‘Pezzi di vetro’, ‘Viva l’Italia’, ‘Il bandito e il campione’. Pubblico che, nonostante il gran caldo, aveva riempito la platea dove l’afa la faceva da padrona (stavano meglio i pochi saliti in tribuna non numerata dove si sentiva il vento di Punta Alice).
E’ un De Gregori insolito quello che va sul palco dell’Arena Saracena per la rassegna Krimisound promossa dal Comune di Cirò Marina.
T-shirt granata anonima e cappello da baseball che gli copre il viso. Barba lunga, il Principe è insolitamente loquace. Spiega subito che proporrà brani meno conosciuti ma ai quali lui tiene molto e per questo prima di cantarli ne spiegherà il significato e la genesi. Si esibisce senza effetti speciali, senza scenografie o luci particolari. A lui interessa l’essenziale: cantare i suoi brani, anche se il pubblico li conosce poco o per niente. Il Principe resta fedele a se stesso, autentico: artista fino in fondo.
Il pubblico si riscalda lentamente fino ad un ‘ohh’ liberatorio quando la band  suona le prime note di ‘Generale’ nella versione arrangiata da Vasco Rossi. La platea si accende di migliaia di telefonini pronti a riprendere ogni singola nota per portarsi a casa un ricordo di una serata che comincia a diventare coinvolgente con ‘La Leva calcistica del 68’, ‘Diamante’, ‘Sempre per sempre’, fino all’apoteosi con ‘La donna cannone’. Quattro canzoni nel bis: ‘Mannaggia alla musica’, ‘Anidride Solforosa’ di Lucio Dalla, e poi ‘Rimmel’ e ‘Buonanotte Fiorellino’.
Ottima la band composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabasso), Carlo Gaudiello (tastiere), Primiano Di Biase (hammond), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino) e Simone Talone (percussioni). Corista: Francesca La Colla. “Suoniamo dal vivo, nessun sintetizzatore nessun autotune, roba fine” ha precisato De Gregori alla fine salutando il pubblico. Il concerto è stato aperto da Angela Baraldi.
Buono il servizio di ordine curato dal Comune con i piazzali davanti ai mercati saraceni trasformati in parcheggi illuminati. Sia l’ingresso che l’uscita dal concerto sono state veloci e senza intoppi.