La polemica

Bonifica Crotone, Errigo avverte Regione, Provincia e Comune: non frapponete ostacoli

La nota del commissario dopo la decisione delle amministrazioni locali di ricorrere al Tar contro il decreto del Mase

emilio errigo - paolo grossi 01

CROTONE – “Nessuno può pensare di ostacolare il percorso di risanamento in assenza dei necessari presupposti fattuali e giuridici; occorre invece favorire, collaborare e cooperare all’attuazione degli interventi, in conformità alla legislazione nazionale e dell’Unione Europea”.
E’ quanto afferma il commissario straordinario del Sin di Crotone Emilio Errigo tornando sulla vicenda della bonifica del sito industriale. Che il suo ‘monito’ si riferisca all’iniziativa di Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone di ricorrere al Tar per opporsi al decreto del Mase – che di fatto cancella il divieto di smaltire i rifiuti pericolosi in Calabria e spalanca ad Eni Rewind le porte della discarica crotonese della Sovreco – lo si capisce le righe successive della sua dichiarazione: “osservare e fare osservare le leggi e i regolamenti non costituisce una libera scelta del commissario, ma integra un preciso obbligo giuridico non solo in capo allo stesso, ma anche in capo a chiunque operi nella pubblica amministrazione nell’interesse delle comunità locali”. Dunque è preciso interesse delle pubbliche amministrazioni locali non frapporre ostacoli alla bonifica industriale, o più precisamente all’iter immaginato da Eni e ministero dell’Ambiente con il commissario come soggetto attuatore.
Il quale commissario, spiega in proposito il generale Errigo, “a prescindere da pur legittime opinioni divergenti, che potranno e dovranno trovare composizione nelle opportune sedi, non mancherà, dunque, di porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di dare attuazione al mandato ricevuto dalla Presidente del Consiglio dei Ministri, volto a rimuovere gli ostacoli al pronto avvio degli interventi di bonifica delle aree, dei suoli e delle falde acquifere, oramai da troppo tempo approvati ma mai realizzati”.

Errigo, insomma, batte e ribatte sul tasto degli ‘ostacoli’ associando che è determinatissimo a rimuoverli con ogni mezzo. E avvertendo, per l’ennesima volta, che “ove necessario, il commissario straordinario di Governo, al fine di garantire i diritti inalienabili alla salute e il rispetto delle norme a tutela dell’ambiente, della biodiversità e gli ecosistemi, potrà, come estrema ratio, esercitare il diritto di avvalimento delle Forze Armate e di Polizia”.
Per rassicurare tutti che le operazioni di smaltimento in loco dei rifiuti pericolosi non costituiranno un problema per la popolazione, Errigo spiega che “la sicurezza delle attività tecniche e ambientali e la regolarità delle operazioni sarà garantita in ogni singola fase operativa degli interventi di bonifica, compresa la fase di movimentazione alla destinazione finale dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, che sarà curata in ogni dettaglio con l’assistenza della componente specializzata del Comando Unità Forestale e Agroalimentare (Cufa), assieme ed in coordinamento operativo con i reparti ambientali dell’Arma dei Carabinieri”.
E in ogni caso “il controllo, la vigilanza, le verifiche e la validazione istituzionale delle attività di bonifica e di riparazione del danno ambientale, sono curati ai massimi livelli di competenza scientifica e di responsabilità, dal competente Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra), dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (Snpa), il sistema a rete che coordina tutte le Agenzie regionali di protezione ambientale. Mentre la Società di Ingegneria Ambientale del Ministero dell’ambiente (Sogesid Spa) e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), assicureranno la propria assistenza tecnico-specialistica a supporto alla struttura commissariale”.