Sanità

Talassemici di Crotone all’Asp: assumete subito i medici al reparto di ematologia

Servizio a rischio, da un anno ed otto mesi manca la terza unità medica. Concorso vinto da specializzandi ma tarda ad arrivare il nulla osta universitario

Protesta talassemici Crotone

CROTONE – Novecento ematologici cronici, 130 talassemici più un numero imprecisato di pazienti da seguire e da trattare con trasfusioni. Sono questi i numeri importanti del reparto di ematologia e microcitemia dell’ospedale di Crotone che, però, rischia di restare con un solo medico in servizio. Questo è il timore dell’Associazione Talassemici di Crotone che mercoledì 11 settembre ha svolto un sit in davanti al centro direzionale dell’Asp per chiedere di velocizzare l’assunzione dei tre medici che hanno vinto il concorso e che, essendo degli specializzandi, attendono da tempo il nulla osta dell’Università della Magna Grecia di Catanzaro.
“Da un anno ed otto mesi – ha detto Massimo Caruso, componente dell’associazione Talassemici – non riusciamo a risolvere il problema della terza unità medica in reparto. Una unità che è necessaria per il grande numero di utenti. Altrimenti accade quello che è successo questa estate con un medico che va in ferie e l’altro che resta che deve dare il servizio a 900 ematologici cronici e 130 talassemici e garantire contemporaneamente, le prime visite, le urgenze e le consulenza di reparto. Umanamente è impossibile reggere questa situazione per una persona”.
Il pericolo di restare con un solo medico è dietro l’angolo in quanto, come rivela Caruso, a gennaio 2025 il dottore Sergio Bagnato, responsabile del servizio, andrà in pensione: “Quindi resteremo con un solo medico quindi sfido chiunque a lavorare in queste condizioni” chiosa Caruso.
Il portavoce dell’associazione Talassemici fa notare che il reparto di ematologia e microcitemia di Crotone è uno dei cinque centri di riferimento regionale per la rete sulle talassemie ed emoglobinopatie ed è, dopo Catanzaro, quello con il maggiori numero di assistiti talassemici soprattutto minori: “Sono stati fatti concorsi – rincara Caruso – che si sono rivelati sbagliati. Si poteva ricorrere ad un avviso pubblico che avrebbe consentito agli specializzandi di entrare subito. Alcuni medici volevano venire da noi ma stranamente sono stati bloccati da direzione sanitaria di presidio”.
Il commissario dell’Asp, Antonio Brambilla, ribadendo che si sta attendendo il nulla osta per gli specializzandi da Università, ha lamentato l’eccesso di paletti per garantire i servizi: “Noi dobbiamo stare dentro alle regole che sono desuete perché per avere dei medici specializzandi dobbiamo aspettare un nulla osta. Per carità è la norma, ma come direzione aziendale dovremmo avere delle leve per superare e derogare questo genere di norme perché altrimenti i pazienti aspettano ed i servizi languono”.
Il direttore sanitario Pasquale Mesiti, sottolineando che nonostante la situazione “anche i pazienti riconoscono che non sono mai stati trascurati e che il servizio è stato di eccellenza”, rivela l’idea di poter nominare un medico di supporto al reparto per far fronte all’emergenza attuale.