Lavoro

Abramo CC, Tomaino (Uil) al governo: basta trattare i dipendenti come fantasmi

Il segretario provinciale denuncia l'assurdo comportamento del ministero del Lavoro che non ha ancora emanato il decreto per la Cassa integrazione

Fabio Tomaino

CROTONE – “Smettetela di trattare gli ex lavoratori Abramo come fantasmi”. Lo scrive il segretario della Uil di Crotone, Fabio Tomaino, ribadendo l’assurdo comportamento del ministero del Lavoro che non ha ancora emanato il decreto per la concessione della Cassa integrazione straordinaria per i 1.000 dipendenti della Abramo CC.
Secondo Tomaino quello che sta accadendo è una umiliazione per i lavoratori e le istituzioni del Sud: “In questi anni – scrive il segretario Uil – abbiamo lottato contro l’atteggiamento poco dialogante dei commissari, la superficialità del Governo e il disinteresse dei nostri parlamentari, ed oggi ci tocca subire la mancata emanazione del decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di Abramo Customer Care in Amministrazione Straordinaria. Evidentemente, a più di qualcuno, la metà della proroga concessa è servita a farsi le ferie d’agosto e buona parte di settembre, dimenticandosi di 1.000 lavoratori che continuano a vivere una situazione economica incerta e precaria”.

La cassa integrazione è uno del passaggi fondamentali nell’ambito della tutela del lavoro dei dipendenti Abramo CC anche in virtù del progetto di digitalizzazione della Regione Calabria nel quale dovrebbero entrare: “Ricordiamo – aggiunge Tomaino – che il progetto di digitalizzazione e innovazione, condotto dal Presidente Occhiuto, necessità di un intervento tecnico-giuridico nazionale che agevoli il processo di assorbimento dei lavoratori, ma se l’approccio del ministero continua ad essere questo sarà davvero complicato giungere ad una soluzione positiva. Bisogna smetterla di trattare i nostri lavoratori come fantasmi e sfruttare al meglio questo mese di proroga rimasto per concretizzare tutti gli impegni assunti, visto che l’ipotesi di Tim di trasferire, nel frattempo, le maestranze ai propri fornitori, non è mai stata presa in considerazione. Adesso, più che mai, il futuro di tante famiglie è nelle mani di chi ha il potere di decidere e di legiferare. Il sostegno delle Organizzazioni Sindacali potete continuare a darlo per scontato”.